Il turismo e la cultura possono essere le leve per rilanciare il lavoro ad Arezzo e in Italia. Di questo ne è convinta la Fap - Federazione Anziani e Pensionati delle Acli che, attraverso il proprio segretario regionale e provinciale Paolo Formelli, ha espresso la necessità di unire l'ambito turistico e l'ambito culturale per smuovere l'economia e per creare nuovi posti di lavoro. «È possibile trovare una via di fuga all'attuale momento di difficoltà sfruttando le nostre ricchezze storiche e artistiche - spiega Formelli. - L'Italia è il Paese più bello del mondo ed è la meta più ambita dai turisti, ma nonostante questo negli ultimi anni ha perso posizioni sul mercato globale della vacanza e l'economia ha duramente risentito di questo calo: solo nel 2013 si stimano circa 300.000 posti di lavoro in meno nel comparto turistico». La Fap-Acli propone di studiare nuove strategie per rilanciare il Paese attraverso il turismo e la cultura, spingendo maggiormente sulle sinergie fra le città d'arte e le località balneari e di montagna. In questo senso un'occasione da non perdere sarà l'Expo 2015 di Milano, un evento che porterà in Italia circa 30 milioni di visitatori che non dovranno fermarsi nel solo capoluogo lombardo ma che dovranno esser messi in condizione di visitare il resto del Paese. «Dobbiamo impegnarci - continua Formelli, - per un turismo consapevole che consenta al visitatore di conoscere i grandi tesori italiani e che allo stesso tempo permetta di sfruttare queste ricchezze per creare nuovi posti di lavoro. In questo senso è importante creare una sinergia tra i vari territori utilizzando anche il sistema delle pro-loco, delle cooperative e delle altre realtà del turismo sociale». Un altro dato critico è rappresentato da quel 50% di italiani che non va più in vacanza. In questo senso la Fap-Acli si augura che governo, regioni e enti locali riescano a individuare risorse da destinare al turismo sociale, riattivando, ad esempio, buoni-vacanze per le famiglie e per tutti coloro in difficoltà economiche. «Questa eventuale immissione di liquidità - conclude Formelli, - avrebbe ricadute positive sull'intero comparto economico».
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